Il Bivacco Malga Croce è situato tra gli edifici dell’omonima malga, nei pascoli pianeggianti del Pian del Bene, ai piedi del versante occidentale del Monte Ario e con bella vista sul Monte Guglielmo.
Inaugurato il 6 agosto 2016, è stato dedicato alla memoria di Santo Medaglia e Gaetano Borghetti.
Il bivacco è stato ricavato nella parte iniziale della costruzione più lunga al centro dell’alpeggio. Dispone di un locale cucina contenente: fornello con bombola, lavandino, mobile con alcune pentole e viveri di prima necessità, alcune bottiglie di acqua potabile; tavolo con tre panche e una sedia, stufa economica con un po’ di legna, cassetta per le offerte. Una porta conduce nel dormitorio dove ci sono tre letti completi di materassi, cuscini e coperte.
Come raggiungere il bivacco
Usciamo dall’autostrada Milano-Venezia a Ospitaletto (km. 206) e prendiamo la SP 19 che percorriamo interamente.
Dopo il ponte sul Mella ci immettiamo nella SP 345 della Val Trompia con la quale, superate Concesio, Sarezzo, Gardone e Marcheno, arriviamo a Tavernole dove al km. 23.8 deviamo a destra per imboccare la SP 50.
Giunti a Marmertino e superato il Municipio, al km. 6.3 della provinciale prendiamo la stradina asfaltata che si stacca a sinistra e sale ai Piani di Vaghezza.
Ad una biforcazione, un cartello indica verso sinistra: Irma; verso destra: Piani di Vaghezza, Bivacco Malga Croce.
All’uscita dal bosco, lasciamo la macchina in un vasto parcheggio sulla sinistra nei pressi di un’area attrezzata per il pic-nic (m. 1135).
I segnavia (dietro ai quali c’è un chiosco bibite) indicano: Vaghezza m. 1150; a sinistra (Via Monte Ario) con il 3V: Passo delle Piazze a ore 0.20, Scale dell’Ario – Pian del Bene a ore 1, Monte Ario a ore 1.45; a destra: Passo del Termine a ore 0.45, Passo della Cavada a ore 1.45, Lodrino a ore 2.40.
Passiamo su di una grata di scolo e ci incamminiamo in leggera salita lungo Via Monte Ario, una stradina asfaltata costeggiata alla sinistra da alcune case.
Su di un muro di recinzione vediamo il primo segnavia di colore bianco e azzurro che indica la 3V (Tre Valli Bresciane).
Superiamo un’altra grata di scolo.
Troviamo altre costruzioni alla destra.
Ad una biforcazione ignoriamo una stradina asfaltata che sale a sinistra e continuiamo verso destra quasi in piano (m. 1145).
Percorriamo alcune serpentine e troviamo altri edifici.
In salita arriviamo all’ultima casa e alla fine dell’asfalto. Un cartello stradale consente il transito ai soli automezzi autorizzati. Entriamo nel bosco. Ora il fondo è in cemento ed è attraversato da alcune cunette per lo scolo dell’acqua (m. 1165).
Con il fondo sterrato e con una corta staccionata alla destra, percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio.
Ora la strada è divisa in due: su cemento alla sinistra e su sterrato alla destra. Alla sinistra c’è un muretto di pietre. Alla destra c’è un valloncello.
Su di un cartello, collocato alla sinistra un poco più in alto rispetto alla strada, leggiamo: “Giardino dei Cavalieri della Vaghezza“. In leggera salita, su fondo sterrato, usciamo dal bosco (m. 1185).
Continuiamo tra i prati ignorando due stradine, una per parte, che si uniscono a quella che stiamo percorrendo.
Lasciamo a destra uno slargo.
Proseguiamo quasi in piano. Presso una semicurva a destra con un tombino nel mezzo, ignoriamo una sterrata che scende a sinistra (m. 1195).
Cominciamo a trovare delle canaline di ferro per lo scolo dell’acqua di traverso alla strada.
Rientriamo nel bosco. Sul primo albero alla destra vediamo un bollo bianco-azzurro.
Percorriamo un’ampia curva a sinistra seguita da una curva a destra (m. 1205).
In leggera salita superiamo un tratto con il fondo in cemento e continuiamo su sterrato. Qui la stradina è incassata nel terreno circostante.
Usciamo dal bosco e percorriamo una curva a sinistra ignorando una stradina che retrocede verso destra ed un’altra che prosegue diritto. I segnavia indicano con l’ippovia del Savallo, diritto: Forni Fusori; dietro: Ranch Vaghezza, Passo Termine.
Poco dopo troviamo alla destra una bacheca con tettuccio ed un’area di sosta con due tavoli di legno e relative panche. I segnavia della 3V indicano: Passo delle Piazze m. 1222; a destra: Scale dell’Ario a ore 0.10, Pian del Bene a ore 0.40, Monte Ario a ore 1.25; dietro: Vaghezza a ore 0.40, Passo del Termine a ore 1.30, Passo della Cavada a ore 1.50. Un cartello indica a destra il Bivacco Malga Croce. Lasciamo pertanto la stradina sterrata per prendere il sentiero alla destra.
Dopo pochi passi tra l’erba, in salita rientriamo nel bosco.
Subito notiamo alcuni faggi secolari. Sui tronchi di alcuni alberi vediamo dei bolli gialli oppure bianchi e azzurri.
Passiamo accanto ad un masso aguzzo e arriviamo ad una biforcazione. Seguendo i bolli teniamo la sinistra ma poco dopo anche l’altro sentiero rientra (m. 1245).
Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra e sale a zig-zag.
Vediamo altri bolli bianchi e azzurri: su di una roccia, su di una pietra e sul tronco di un albero.
Seguendo i bolli percorriamo uno zig-zag sinistra-destra ma possiamo anche utilizzare un altro sentiero che continua diritto (m. 1270).
Troviamo una pietra con i bolli in mezzo al sentiero.
Subito percorriamo un tornante sinistrorso presso il quale ignoriamo un sentiero che prosegue diritto (m. 1285).
Con pochi ripidi passi superiamo un breve tratto incassato nel terreno circostante.
Continuiamo in salita.
Percorriamo due tornanti destra-sinistra.
Poco dopo, alla sinistra, troviamo un manufatto in cemento ancora in costruzione. Qui percorriamo un tornante destrorso ignorando un sentiero che prosegue diritto ed un altro che scende a sinistra (m. 1300).
Camminiamo con il fondo parte in pietra e parte sterrato.
Presso un tornante sinistrorso, risaliamo agevolmente una roccetta nella quale sono stati scavati dei rudimentali gradini (m. 1310).
Proseguiamo con poca pendenza. Vediamo un segmento azzurro dipinto sul tronco di un albero (m. 1320).
Troviamo un tronco steso alla sinistra del sentiero.
Torniamo a salire. Alcune radici fanno da gradino.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1330).
Il sentiero si divide e prosegue a sinistra con dei gradini di pietra e cemento; alla destra su sterrato. Dopo circa cinque metri si ricompone.
Subito percorriamo un tornante sinistrorso.
Proseguiamo quasi in piano. Scavalchiamo una grossa radice. Percorriamo una curva a destra.
Continuiamo in leggera salita. Alla sinistra ci sono 13 paletti gialli con due fori. Probabilmente in seguito verranno infilati due cavi per formare delle protezioni verso un ripido pendio alberato (m. 1345).
Dopo quatto gradini di pietra e cemento i paletti gialli terminano.
Percorriamo un breve tratto abbastanza ripido con due semicurve destra-sinistra.
Continuiamo dapprima con poca pendenza su sterrato e poi in salita con un fondo di roccia.
Dopo un tornante destrorso, ne percorriamo altri due sinistra-destra vicini tra loro (m. 1370).
Più avanti, il sentiero si divide solo per aggirare un alberello (m. 1385).
Poco dopo superiamo un tornante sinistrorso.
All’esterno di un tornante destrorso troviamo una grotta contenente una piccola statua raffigurante San Francesco (m. 1395).
Per un tratto il sentiero è incassato tra delle roccette.
Alla destra troviamo un’altra serie di 6 paletti gialli, terminati i quali continuiamo con poca pendenza.
Su di un cartello leggiamo: “Zona Alpi. Distretto Valle Trompia. Comparto A“.
Saliamo tre gradini di roccia.
Percorriamo un tornante sinistrorso assai ampio verso la fine del quale ignoriamo una traccia che prosegue diritto in leggera salita ed un’altra che scende a destra (m. 1415).
Superiamo un tornante destrorso (m. 1425).
In salita percorriamo una curva a sinistra (m. 1440).
Continuiamo in lievissima salita.
Presso un’ampia curva a destra troviamo uno slargo. Alla destra c’è un piccolo casello dell’acquedotto; alla sinistra c’è un manufatto in costruzione (m. 1455).
Torniamo a salire. Troviamo il cartello: “Zona Alpi Comparto A“.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire (m. 1475).
Arriviamo al termine del bosco e continuiamo tra prati e qualche albero. Davanti abbiamo il versante SW del Monte Campello e del Monte Ario. Possiamo continuare diritto con il sentiero oppure prendere una stradina inerbita che piega a sinistra (m. 1485).
a – Continuiamo con il sentiero, alternando due tratti in salita ad uno quasi in piano. Lontano, verso destra, vediamo una casa (m. 1500).
Proseguiamo in leggera salita accompagnati alla destra da una recinzione con dei paletti di legno e filo spinato.
Poco dopo sbuchiamo su una sterrata (m. 1530). Qui troviamo una bacheca in legno con un cartello che segnala a sinistra il Bivacco Malga Croce ed una palina con vari segnavia che indicano: Pian del Bene m. 1515; diritto con il sentiero 3V: Monte Campello a ore 0.30, Monte Ario a ore 0.45, Alpe Pezzeda a ore 1.15; a destra con la Variante Bassa 3V: Alpe Pezzeda a ore 1, Passo del Maniva a ore 5.30; dietro: Passo Piazze a ore 0.30, Vaghezza a ore 0.45, Passo del Termine a ore 1.30. Andiamo a sinistra quasi in piano seguendo la sterrata e dopo un centinaio di metri troviamo la stradina “b” che si innesta dalla sinistra.
b – Prendiamo la stradina che si stacca alla sinistra e procede dapprima con poca pendenza e poi in salita.
Lasciamo a sinistra un appostamento per la caccia con due baitelli verdi recintati; sul tetto del secondo vediamo un pannello solare (m. 1495).
Dopo una curva a destra, in leggera salita attraversiamo il vasto prato.
La stradina disegna una curva a destra molto ampia al termine della quale va ad immettersi su di una sterrata (m. 1530). Un centinaio di metri verso destra vediamo i segnavia nel punto in cui si innesta il sentiero “a”. Continuiamo verso sinistra.
Riunitisi i due percorsi, proseguiamo quasi in piano con la sterrata lungo il versante occidentale del Monte Campello e del Monte Ario. Alla sinistra, in lontananza, vediamo il M. Guglielmo.
Poco dopo passiamo tra due pali di legno. Davanti verso sinistra cominciamo a vedere i quattro edifici della Malga Croce.
Percorriamo alcune semicurve camminando in lievissima discesa tra prati e alcuni abeti.
Continuiamo dapprima quasi in piano e poi nuovamente in lievissima discesa.
Superiamo alcune curve (m. 1520).
Lasciamo a destra una piccola pozza dalla quale esce un rivolo che scavalchiamo presso una curva a sinistra.
Poco dopo raggiungiamo l’alpeggio. Alla destra c’è il nuovo edificio della Malga Croce costruito con il contributo della Comunità Europea. Subito dopo c’è la lunga stalla nella parte iniziale della quale, attorniato da una palizzata di legno, c’è il bivacco. A seguire, oltre un cortile, ci sono le vecchie costruzioni della malga.
Tempo impiegato: ore 1.15 – Dislivello m. 395 -30
Max elevation: 1529 m
Total climbing: 414 m
Total descent: -35 m